Cos’ è la Pulsossimetria
La pulsossimetria si basa sulla tecnologia ideata dal dott. Takuo Aoyagi negli anni ’70 che, in maniera non invasiva, consente di misurare attraverso un apparecchio appunto chiamato pulsossimetro (Fig.1), la quantità di emoglobina nel sangue. Siccome l’emoglobina lega l’ossigeno, si può ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue.
La Pulsossimetria dinamica consente, attraverso un piccolo apparecchio portatile, di valutare i parametri quali la curva pletismografica, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno, indice di perfusione. Questo esame rappresenta un ottimo test di screening per i disturbi respiratori nel sonno soprattutto nei bambini, considerato il “gold standard” in quanto esami come la polisonnografia sono sicuramente più complicati da attuare. Si esegue posizionando un piccolo sensore all’estremità di un dito per tutta la notte.
Interpretazione dei risultati
Il tipico pattern da valutare in questo esame è caratterizzato da cluster di desaturazioni cicliche. Una desaturazione viene definita come una caduta della SaO2>4% e un cluster di desaturazioni è definito come 5 o più desaturazioni in un periodo tra i 10 e i 30 min (Fig.2). Un esame si definisce «negativo» quando si verifica un’assenza di cluster di desaturazione e un’assenza di desaturazioni <90%; «positivo» quando sono presenti 3 o più cluster di desaturazione e almeno 3 desaturazioni <90%; «non conclusivo» in assenza di entrambi i criteri.
Affidabilità
Con questa metodica di lettura, si raggiungono un valore predittivo positivorispetto all’ esame polisonnografico più del 95% ed un valore predittivo negativo circa del 45% . Ad ogni modo, i pazienti che risultano avere una risposta non conclusiva richiedono un approfondimento diagnostico mediante polisonnografia. Seppure la pulsossimetria notturna non consente di fare una diagnosi precisa di OSAS in quanto non può in maniera obiettiva determinare la severità delle OSAS, da un punto di vista diagnostico risulta essere una metodica altamente specifica e sufficientemente sensibile e pertanto può essere considerata un valido test di screening per la valutazione dei disturbi respiratori del sonno, inoltre, consente da sola, di riconoscere casi moderati e severi di OSAS, ma può essere falsamente negativa ossia incapace di valutare in pazienti con episodi di ipopnea senza significative desaturazioni.