Otoendoscopia

Introduzione

Oggigiorno, le innovazioni tecnologiche, consentono di eseguire interventi di chirurgia otologica (miringoplastiche, timpanoplastiche, chirugia dell’otosclerosi) con tecniche miniinvasive. La chirurgia endoscopica dell’orecchio medio è una di queste. 

Disposizione in sala per chirurgia endoscopica dell’orecchio

Essa consiste nell’operare l’orecchio attraverso una fibra ottica collegata ad un sistema video in modo da visualizzare le immagini su un monitor.

La chirurgia endoscopica dell’orecchio presenta i seguenti vantaggi:

  • evitare il taglio retroauricolare con minor dolore post operatorio, minori complicanze, ridotta degenza

  • tempi di intervento talvolta più brevi rispetto alle tecniche tradizionali 
  • accesso ad aree anatomiche difficilmente esplorabili dell’orecchio medio per l’utilizzo di ottiche angolate
  • Migliore qualità delle immagini video con visualizzazione ottimale delle strutture dell’orecchio medio
 

L’utilizzo dell’endoscopio per la chirurgia dell’orecchio medio è stato un argomento molto dibattuto e controverso in otologia. Il microscopio operatorio chirurgico utilizzato da sempre consente una visione binoculare e lascia  libere entrambe le mani del chirurgo mentre non garantisce una visualizzazione ottimale delle cavità situate in profondità. Infatti, per avere una discreta profondità di campo c’è necessità di una buona illuminazione e di conseguenza, gli approcci chirurgici microscopici odierni richiedono molte volte una retrazione dei tessuti molli con accesso retroauricolare.

A differenza dell’otosomicroscopio, la fonte di illuminazione dell’otoendoscopio si trova all’estremità distale dell’apparato, il che garantisce una visualizzazione eccellente. Le lenti angolate consentono un campo visivo più ampio dell’area chirurgica.

La chirurgia endoscopica dell’orecchio viene attualmente eseguita solo da un numero limitato di chirurghi, in quanto tecnica nuova che richiede addestramento specifico.

Con l’introduzione dei sistemi di telecamere 3-CCD e degli schermi digitali di grande formato, gli endoscopi ora forniscono un’esperienza visiva coinvolgente ed ad alta fedeltà sia per il chirurgo che per qualsiasi osservatore. Le immagini risultano chiare ed ingrandite con una risoluzione incredibile.

Esistono svantaggi?

La chirurgia endoscopica presenta anche alcuni svantaggi. E’ una  chirurgia ad una mano sola e questo potrebbe rendere l’intervento difficoltoso in condizioni di eccessivo sanguinamento anche se per ovviare a questo problema sono stati ideati e realizzati degli strumenti con un sistema di aspirazione accoppiato.

Altro problema è il danno termico che si può generare dalla luce emessa in punta dall’endoscopio. Per tale motivo è consigliato non superare il 50% dell’intensità della fonte luminosa collegata all’endoscopio.

Quali sono gli strumenti utilizzati per la chirurgia endoscopica dell’orecchio?

Gli strumenti di base necessari per la chirurgia endoscopica dell’orecchio medio includono: (1) una sorgente di luce, (2) endoscopi rigidi — 0º e 30 ° (e in alcuni casi 45 °) e (3) Una telecamera HD3-CCD più schermo video. I diametri per gli endoscopi rigidi utilizzati nella chirurgia dell’orecchio sono generalmente 2,7, 3 e 4 mm. La lunghezza, invece, varia da 11, 14 o 18 cm. 

Indicazioni e controindicazioni

Orecchio medio sotto visione endoscopica

Gli otoendoscopi possono sostituire l’otomicroscopio in situazioni in cui la dissezione è impegnativa. L’otoendoscopio offre un campo visivo più ampio e può superare le curve, estendendo le capacità dell’otomicroscopio .

Le seguenti sono indicazioni per la chirurgia endoscopica dell’orecchio:

1.Orecchio esterno: canalplastica, riparazione di esostosi, colesteatoma, biopsia.

2. Orecchio medio: miringotomia, miringoplastica, timpanoplastica con innesto mediale, timpanoplastica con innesto laterale, retrazione della membrana timpanica, colesteatoma acquisito, colesteatoma congenito, neoplasie dell’orecchio medio (es, glomo timpanico), ossiculoplastica, chirurgia della staffa.

3. Orecchio interno / base cranica: schwannoma intracocleare, piccole neoplasie sintomatiche del nervo facciale nel fondo del canale uditivo interno, riparazione delle fistole perilinfatiche (congenite o traumatiche).

4. Fossa cranica media: riparazione della deiscenza del canale semicircolare superiore.

Conclusioni

La chirurgia endoscopica dell’orecchio è una procedura sicura e fattibile. Gli ultimi dati confermano che i risultati ottenuti con le metodiche endoscopiche sono generalmente simili a quelli ottenuti con le tradizionali tecniche otomicroscopiche e che l’utilizzo combinato di entrambe le tecniche porta sicuramente dei vantaggi.

Tuttavia, esiste potenzialmente una lunga curva di apprendimento ed è quindi consigliato che tali tecniche vengano riservate a specialisti che abbiano effettuato un training adeguato.

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