Adenoidi e tonsille nei bambini: quando è il momento di intervenire?

Le adenoidi e le tonsille fanno parte del sistema immunitario dei bambini.

Situate nel rinofaringe (dietro il naso) e nella gola, servono da “filtro” per virus e batteri, soprattutto nei primi anni di vita.

Tuttavia, quando si ingrossano in modo eccessivo o si infettano frequentemente, possono causare più problemi che benefici.

Quali sono i segnali da non sottovalutare?

  • Respiro orale (a bocca aperta, anche di giorno)
  • Russamento notturno, pause respiratorie o apnee
  • Otiti ricorrenti o perdita di udito
  • Ritardo nel linguaggio o nella crescita
  • Tonsilliti frequenti (più di 4–5 l’anno)
  • Difficoltà di attenzione, sonnolenza diurna, irrequietezza

Quando serve una visita specialistica ORL?

È importante far valutare il bambino da un otorinolaringoiatra se:

  • il pediatra ha notato ipertrofia patologica tonsillare/adenoidea
  • il bambino russa spesso o ha apnee nel sonno
  • ci sono otiti ricorrenti o sospetta perdita uditiva
  • vi sono tonsilliti frequenti o persistenti

Cosa dovrebbe eseguire lo specialista otorinolaringoiatra durante la visita?

  • Fibroscopia nasale pediatrica (rapida e ben tollerata)
  • Orofaringoscopia
  • Otoscopia
  • Esame audiometrico/impedenzometrico (valutazione dell’udito e del sistema timpano-ossiculare)
  • Valutazione clinica generale con anamnesi mirata

Quando è necessario l’intervento chirurgico?

Non tutti i bambini con adenoidi o tonsille ingrossate vanno operati e non sempre la rimozione debba avvenire necessariamente per entrambe. L’intervento (adenoidectomia e/o tonsillectomia) viene valutato quando:

  • c’è sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS)
  • le infezioni sono molto frequenti e invalidanti
  • vi è un impatto su linguaggio, crescita o apprendimento
  • in caso di otiti ricorrenti da impegno degli osti tubarici

L’intervento è sicuro, spesso in one day surgery e i bambini tornano rapidamente alla vita normale.

Cosa succede se non si interviene?

In alcuni casi l’ipertrofia può ridursi spontaneamente.

Ma se i sintomi persistono (russamento, otiti, apnee), ignorarli può comportare:

  • difficoltà cognitive e scolastiche
  • alterazioni dello sviluppo del volto (“facies adenoidea”)
  • stanchezza cronica e difficoltà respiratorie
  • disturbi ortognatici

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Come è il decorso post-operatorio? E cosa bisogna osservare?

Il decorso dopo adenoidectomia o tonsillectomia nei bambini è generalmente rapido e ben tollerato, soprattutto se l’intervento è stato eseguito in assenza di complicazioni.

Nelle prime 24–48 ore il bambino può avvertire:

  • Mal di gola o fastidio a deglutire (più intenso dopo tonsillectomia)
  • Alito cattivo (normale, dovuto alla cicatrizzazione)
  • Febbricola o lieve rialzo febbrile
  • Inappetenza e sonnolenza

Il recupero completo avviene in circa 7–10 giorni. I bambini piccoli tornano spesso attivi già dopo 2–3 giorni, ma è consigliato evitare scuola e attività fisica per almeno una settimana.

È importante monitorare attentamente il bambino per:

  • Eventuali sanguinamenti, anche minimi, soprattutto tra il 7° e il 12° giorno (fase di caduta delle escare): in questo caso va avvisato subito il medico o recarsi in pronto soccorso.
  • Febbre persistente superiore ai 38,5°C dopo il 3° giorno
  • Rifiuto completo di alimentarsi o bere
  • Dolore molto forte non controllato con antidolorifici

Consigli pratici per casa

  • Offrire cibi morbidi e freschi nei primi giorni (gelato, yogurt, brodi tiepidi)
  • Far bere frequentemente per mantenere buona idratazione
  • Usare antidolorifici solo se prescritti (es. paracetamolo)
  • Evitare ambienti caldi e secchi
  • Tenere il bambino sotto osservazione notturna nei primi giorni
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