Reflusso faringo-laringeo (RFL)

Il reflusso faringo-laringeo è una condizione medica caratterizzata dalla risalita dei succhi gastrici o biliari dall’esofago verso la faringe e la laringe. Questo tipo di reflusso si distingue dal più comune reflusso gastroesofageo per i suoi sintomi e per le aree colpite.

Perchè avviene il RFL?

Il RFL si verifica quando una disfunzione dell’anello superiore dell’esofago permette ai contenuti gastrici di risalire verso la gola, causando irritazione e sintomi spesso atipici per il reflusso gastroesofageo. Questo problema può influenzare significativamente la qualità della vita a causa dei sintomi persistente e spesso irritanti.

Sintomi comuni

I sintomi del reflusso faringo-laringeo includono:

  • Sensazione di bruciore o dolore alla gola.
  • Difficoltà a deglutire.
  • Sensazione di un corpo estraneo in gola (globo ipofaringeo).
  • Bisogni di dover schiarire la voce.
  • Bocca asciutta e talvolta amara al risveglio

Diagnosi e Trattamento

La diagnosi di reflusso faringo-laringeo spesso richiede un approccio multidisciplinare. Esame quale la laringoscopia può essere utile per valutare segni endoscopici quali: iperemia ed edema della mucosa del faringe, della faccia laringea dell’epiglottide, dei cappucci aritenoidei, edema interaritenoideo, secrezione nei seni piriformi e nelle vallecule glosso-epiglottiche.

La terapia per il reflusso gastroesofageo, include diversi approcci, sia medici che comportamentali. Ecco alcune delle opzioni terapeutiche più comuni:

  • Modifiche dietetiche: Evitare alimenti che possono scatenare il reflusso, come cibi grassi, piccanti, cioccolato, caffeina, agrumi e pomodori.
  • Evitare alcol e fumo: Entrambi possono rilassare lo sfintere esofageo inferiore e aggravare i sintomi del reflusso.
  • Mangiare pasti piccoli e frequenti: Consumare pasti più piccoli per ridurre la pressione nello stomaco.
  • Non coricarsi subito dopo aver mangiato: Attendere almeno tre ore dopo i pasti prima di sdraiarsi.

Terapia Farmacologica

  • Anti-Acidi: Farmaci che neutralizzano l’acidità dello stomaco e offrono un rapido sollievo dai sintomi.
  • Bloccanti H2: Riducono la produzione di acido nello stomaco.
  • Inibitori della Pompa Protonica (PPI): Riducono la produzione di acido da parte dello stomaco, fornendo un sollievo più duraturo dai sintomi rispetto ad altri farmaci.

Interventi chirurgici

Nei casi in cui le modifiche dello stile di vita e la terapia medica non sono efficaci, potrebbe essere considerata la chirurgia, come la fundoplicatio di Nissen, un intervento che rinforza lo sfintere esofageo.

Consigli generali

  • Elevare la testata del letto: Dormire con la testa sollevata può aiutare a prevenire il reflusso durante la notte.
  • Indossare abiti confortevoli: Evitare vestiti che stringono intorno alla vita e allo stomaco.

La scelta del trattamento dipende dalla frequenza e dalla gravità dei sintomi, e dalla presenza di eventuali complicazioni. È importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.

Varici del setto nasale

Il setto nasale, la parete di cartilagine e osso che divide le cavità nasali in due parti uguali, può essere affetto da diverse problematiche, tra cui le varici del setto nasale. Questa condizione, sebbene meno conosciuta rispetto ad altre malattie nasali, può causare significativi disagi e complicazioni se non trattata adeguatamente.

Cosa sono le varici del setto nasale?

Le varici del setto nasale sono dilatazioni venose anormali che si sviluppano nella mucosa del setto. Queste dilatazioni possono rompersi facilmente, portando a sanguinamenti nasali frequenti, spesso senza una causa apparente. Il fenomeno si può presentare negli adulti così come nei bambini.

Sintomi principali

Il sintomo più evidente delle varici del setto nasale è l’epistassi, o sanguinamento nasale, che può variare da lieve a severo. Altri sintomi possono essere associati:

  • Sensazione di secchezza nasale
  • Fastidio o dolore localizzato
  • Ostruzione nasale

Cause e Fattori di Rischio

Le cause esatte delle varici del setto nasale non sono completamente chiare, ma si ritiene che alcuni fattori possano contribuire alla loro formazione, inclusi:

  • Traumi ripetuti al naso, come quelli che possono derivare da abitudini come il pizzicamento nasale.
  • Patologie flogistiche croniche come le riniti allergiche
  • Condizioni croniche che aumentano la pressione venosa, come insufficienza cardiaca o malattie epatiche.
  • Anomalie congenite nella struttura delle vene.

Diagnosi

La diagnosi delle varici del setto nasale avviene tipicamente mediante un esame endoscopico del naso, che permette al medico di visualizzare direttamente le vene dilatate. Questo esame può essere accompagnato da altri test, se necessario, per escludere altre cause di sanguinamento nasale.

Opzioni di trattamento

Il trattamento delle varici del setto nasale può variare a seconda della frequenza e della gravità dei sintomi:

  • Gestione conservativa: Include misure come l’umidificazione dell’ambiente e l’uso di spray nasali a base di acido ialuronico per mantenere la mucosa idratata e ridurre il rischio di sanguinamento.
  • Trattamento medico: L’uso di pomate emollienti o agenti coagulanti locali può aiutare a proteggere le varici e prevenire i sanguinamenti.
  • Interventi chirurgici: In casi severi o resistenti alle terapie conservative, può essere considerata la cauterizzazione delle varici.

Prevenzione e raccomandazioni

Prevenire le varici del setto nasale può essere difficile, ma alcune pratiche possono minimizzare i rischi di sanguinamento:

  • Evitare di soffiarsi il naso con eccessiva forza.
  • Mantenere un’adeguata idratazione della mucosa nasale.
  • Consultare regolarmente l’otorinolaringoiatra se si presentano sanguinamenti frequenti.

Conclusione

Le varici del setto nasale sono una causa comune ma spesso trascurata di sanguinamento nasale. Con un’adeguata diagnosi e trattamento, la maggior parte delle persone può gestire efficacemente questa condizione e ridurre il rischio di complicazioni future. È importante consultare un otorinolaringoiatra qualificato per una valutazione accurata e personalizzata.

Impianto cocleare

Una speranza per chi perde l’udito

L’udito è una delle nostre funzioni sensoriali più vitali: ci consente di comunicare, percepire i pericoli e godere della vita quotidiana. Per coloro che soffrono di perdita dell’udito grave-profonda e non trovano beneficio dagli apparecchi acustici tradizionali, l’impianto cocleare rappresenta una vera e propria rivoluzione tecnologica capace di restituire la speranza.

Che cos’è l’impianto cocleare?

L’impianto cocleare è un dispositivo medico elettronico che bypassa le parti danneggiate dell’orecchio interno e invia segnali sonori direttamente al nervo acustico. Comprende un microfono esterno, un processore di suono che seleziona e organizza i suoni, un trasmettitore che riceve segnali dal processore e li converte in impulsi elettrici, e un ricevitore posizionato sotto la pelle, che li invia agli elettrodi all’interno della coclea. A differenza degli apparecchi acustici, che amplificano i suoni per sfruttare le capacità uditive residue, gli impianti cocleari sono progettati per fornire un senso del suono a coloro che sono profondamente sordi.

Candidati ideali all’ impianto cocleare

Non tutti i pazienti con perdita dell’udito sono candidati per un impianto cocleare. I candidati ideali includono:

  • Persone con perdita dell’udito neurosensoriale bilaterale grave-profonda.
  • Coloro che ricevono poco o nessun beneficio dagli apparecchi acustici.
  • Pazienti con una favorevole anatomia cocleare che può supportare l’inserimento dell’elettrodo.

Una valutazione accurata mediante visita otorinolaringoiatria, esami audiologici ed imaging mediante TC e RMN è essenziale per determinare la fattibilità dell’impianto per ogni paziente.

L’intervento chirurgico

L’operazione per inserire un impianto cocleare è generalmente sicura e viene eseguita in anestesia generale. L’intervento dura tipicamente tra le due e le tre ore ed i pazienti sono spesso in grado di tornare a casa dopo uno o due giorni

Recupero e riabilitazione

Dopo l’intervento, il recupero e la riabilitazione sono fondamentali. Il dispositivo viene generalmente attivato da due a quattro settimane dopo l’intervento, seguito da periodi regolari di valutazione e adattamento del processore di suono. La riabilitazione con un audiologo o un terapista del linguaggio è cruciale per imparare a interpretare i nuovi segnali sonori. Presso il nostro Ospedale l’attivazione è molto precoce, talvolta il giorno stesso dell’intervento, considerati i migliori risultati in termini di udito.

Rischi e considerazioni

Come per ogni intervento chirurgico, esistono rischi associati, che possono includere infezioni, estrusione e problemi meccanici con l’impianto. Tuttavia, con una gestione adeguata e un attento monitoraggio, la maggior parte dei pazienti sperimenta miglioramenti significativi nella capacità di percepire il suono.

Conclusione

L’impianto cocleare è sicuramente una rivoluzione per la sordità, può offrire un notevole miglioramento della qualità della vita per molti pazienti. È essenziale discutere con il proprio otorinolaringoiatra esperto per capire se sia l’opzione giusta.

Intervento di impianto cocleare

TAILOR-MADE NOTCHED MUSIC TRAINING (TMNMT)

La TMNMT è una strategia di trattamento per l’acufene mediante stimolazione uditiva personalizzata con azione su aree corticali uditive che codificano la frequenza dell’acufene. Lo scopo del trattamento è quello di invertire i processi di plasticità maladattivi associati alla percezione dell’acufene, riducendo l’eccitabilità dei neuroni uditivi che codificano la frequenza dell’acufene, con conseguente riduzione soggettiva del volume dell’acufene.
L’acufene generalmente inizia dopo una perdita uditiva seppur talvolta lieve ed è proprio la deprivazione dell’input neurale uditivo, ad alterare l’equilibrio eccitazione-inibizione nella via uditiva centrale, molto probabilmente dall’indebolimento delle reti inibitorie. Di conseguenza, i cambiamenti cerebrali maladattivi riportano ad una iperattività ed un aumento della sincronia neuronale. 
Per curare efficacemente l’acufene, i neuroni che sono alla base di questa percezione fantasma uditiva devono essere identificati e presi di mira.

LE BASI NEUROFISIOLOGICHE DEL TRATTAMENTO

Il principio su cui si basa la TMNMT è che la musica è capace di promuovere la plasticità della corteccia uditiva grazie alle integrazioni multisensoriali ed in particolar modo ascoltare un file musicale dal quale si elimina una banda frequenziale (notching-out) comporta l’assenza di stimolo afferente ai neuroni corticali sintonizzati sulle frequenze rimosse.
E’ stato quindi dimostrato che il notching-out di una banda di input uditivo specifico per la frequenza ha ridotto la rappresentazione corticale di questa stessa frequenza in un breve periodo di tempo.

Uno degli aspetti importanti della TMNMT è l’inibizione laterale. La via uditiva afferente è costituita oltre che da connessioni eccitatorie, anche da connessioni inibitorie quindi se un neurone è eccitato esso non solo stimolo positivamente un livello superiore, ma inibisce, attraverso reti neurali collaterali i neuroni adiacenti aventi.

La TMNMT consiste quindi nell’ascoltare musica piacevole modificata in base alla frequenza dell’acufene del paziente ossia rimuovendo la banda frequenziale  centrata intorno alla frequenza dell’acufene. L’ascolto della musica così modificata, determina una diminuzione dell’attività corticale uditiva iper-sincrona associata all’acufene grazie all’inibizione laterale. 

Il training riabilitativo porta ad una diminuzione della percezione dell’acufene che sarà quindi meglio accettato dal paziente. E’ importante che la musica ascoltata sia piacevole al fine di attivare i meccanismi cerebrali attentivi e della ricompensa per facilitare  la plasticità a lungo termine.

Il training musicale dovrebbe essere effettuato circa 2 ore al giorno per almeno 3 mesi

Femminilizzazione della voce

Introduzione

La chirurgia ha permesso ai pazienti transessuali di raggiungere molti dei loro obiettivi e di “trasformarsi” in uomini o donne. Sicuramente gli interventi eseguiti per primi, sono quelli per cambiare l’estetica del corpo come la femminilizzazione del viso. Non meno importante è la femminilizzazione della voce che tante volte rimane l’ultimo passo per una trasformazione completa e definitiva. Avere una voce differente da quella desiderata rappresenta spesso un notevole ostacolo per poter svolgere totalmente un ruolo sociale, professionale e personale. Ecco perché molte persone si rivolgono ad otorinolaringoiatri, logopedisti, doppiatori e altri professionisti della voce per tentare di apprendere tecniche che riescano, per quanto possibile, a femminilizzarli.

femminilizzazione della voce

Trattamento chirurgico

Un notevole aiuto per cambiare la voce proviene anche dalla chirurgia laringea, che nel corso del tempo ha visto mutare le tecniche diventate sempre meno invasive. Tutte le tecniche hanno 3 principi fondamentali: 1) aumentare la tensione delle corde vocali, 2) modificare la struttura della corda vocale e 3) ridurre la massa della corda vocale stessa. Queste 3 basi si ottengono mediante: tecniche di approssimazione cricotiroidea, avanzamento della commessura anteriore, vaporizzazione laser delle superfici cordali, accorciamento cordale mediante sinechie anteriori.

Intervento per cambiare voce

Glottoplastica di Wendler

Il metodo attualmente più utilizzato nella chirurgia laringea, al fine di rendere la voce più femminile, è la glottoplastica descritta da Wendler e le relative modifiche. Tale tecnica consiste nell’accorciamento delle corde vocali posteriorizzando la commessura anteriore attraverso la formazione di una sinechia anteriore. In tal modo, la corda vocale risulta accorciata e la vibrazione emessa ha un’aumento della frequenza tonale. Clicca qui per vedere il video dell’intervento eseguito dal dott. Scarpa.

Quali sono i risultati della glottoplastica nella femminilizzazione della voce?

I risultati di un intervento chirurgico di glottoplastica sono:

  1. Un aumento della frequenza fondamentale (Fo) di circa 9 semitoni, con riduzione delle frequenze più basse e delle armoniche.
  2. La variante Fo viene normalmente mantenuta con una latenza di almeno 4 anni dopo l’intervento.         Tuttavia, nel 20% dei pazienti l’aumento di Fo può diminuire gradualmente nel tempo con variabilità legata all’età del soggetto ed abitudini voluttuarie, come il fumo.
  3. I pazienti più giovani sembrano essere più suscettibili all’aumento di Fo nel post-operatorio.
  4. Il livello di soddisfazione autodichiarata, generalmente basato sul Voice Handicap Index (VHI) è elevato.
  5. Le complicanze quando si utilizza la tecnica di Wendler sono irrilevanti dopo diversi mesi di follow-up, anche se possono comparire granulomi nell’area di sutura o un’eccessiva femminilizzazione può verificarsi a causa dell’aumento delle dimensioni della sinechia anteriore.
voce modificata transessuale

Esami pre-operatori utili

Oltre ad una videolaringoscopia sono utili i seguenti esami:

– Laringostroboscopia

– Frequenza fondamentale (Fo/Hz)

– Tempo massimo di fonazione per la vocale /a/ dopo una profonda inspirazione ad un volume ed ad una frequenza confortevoli

– Valutazione soggettiva della voce con il Transgender Self- Evaluation Questionnaire 22 (TSEQ). Si tratta di un nuovo questionario di autovalutazione per transessuali che misura l’impatto funzionale, fisico e psicologico che la voce produce su se stessi. Si compone di 30 domande, ciascuna valutata da 0 a 4 in base alla gravità dei sintomi riferiti. Il punteggio massimo è di 120 punti.

questionario autovalutazione transgender

La chirurgia step by step

L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia generale. L’endolaringe viene esposta mediante laringoscopia a sospensione diretta, rendendo completamente visibile la commessura anteriore. Il bordo libero del terzo anteriore di entrambe le corde vocali viene disepitelizzato con strumenti a freddo (pinze e forbici) evitando di ledere il legamento vocale. Le 2 corde vocali vengo poi avvicinate tramite sutura o tramite riempitivo entrambi riassorbibili per formare una nuova “V” nella commessura anteriore. 

glottoplastica di Wendler step by step

Post operatorio e logopedia

Dopo l’intervento, un riposo vocale assoluto di 15 giorni è essenziale per evitare la deiscenza della sutura. Il trattamento postoperatorio consiste in una copertura antibiotica (es. Amoxicillina) e corticosteroidi per via inalatoria due volte al giorno per una settimana, codeina come antitussigeno se necessario ed inibitori della pompa protonica per 6 settimane. Si consiglia al paziente di non eseguire alcun esercizio fisico per 3 settimane. Due settimane dopo l’intervento chirurgico, i pazienti iniziano una riabilitazione logopedica post-chirurgica (con un programma di 2 sessioni a settimana) per un periodo variabile di 8-12 settimane. Il trattamento logopedico viene personalizzato e prevede tecniche di rilassamento, di respirazione e di modulazione vocale.

logopedia per transgender

Conclusioni

Solo grazie ad una corretta valutazione pre-operatoria, ad un intervento chirurgico ben eseguito ed una terapia logopedica post-operatoria adeguata è possibile avere un buon risultato finale per la femminilizzazione della voce tanto sperata.

Clicca sul video in basso se vuoi vedere la mia intervista su Quotidiano Medicina

Patologie benigne delle corde vocali

INTRODUZIONE

Patologie benigne delle corde vocali quali noduli, polipi, emorragie della mucosa, cisti intracordali, solchi glottici e ponti della mucosa sembrano essere causati principalmente da alterazioni della vibrazione mucosale dovute ad una quantità eccessiva o ad un abuso della voce. L’esperienza di tanti pazienti rivela che una personalità loquace si correla meglio con la maggior parte di questi disturbi. Il fumo di sigaretta è un cofattore per i polipi del fumatore (edema di Reinke). Anche infezioni, allergie e reflusso acido possono potenziare il danno vibratorio. Le patologie benigne delle corde vocali sono molto comuni. Più del 50% dei pazienti che si rivolge a un medico a causa di un cambiamento della voce ha una patologia benigna cordale.

corde vocali

ANATOMIA E FISIOLOGIA

In una sezione coronale, in senso medio-laterale, la corda vocale è costiruita da mucosa a sua volta formata da epitelio squamoso e strato superficiale della lamina propria (spazio di Reinke), legamento vocale (fibre di elastina e collagene) e muscolo tireoaritenoideo. Il pericondrio e la cartilagine tiroidea costituiscono il confine laterale delle corde vocali. Le corde vocali si muovono nel loro insieme tra le posizioni abdotte ed addotte rispettivamente per la respirazione e la fonazione. La mucosa, parte più esterna delle corde vocali, è l’oscillatore principale durante la fonazione (adduzione continua delle corde vocali durante il flusso espiratorio dell’aria polmonare). Quindi è corretto parlare di vibrazione della mucosa delle corde vocali piuttosto che di vibrazione delle corde vocali. Come descritto da Hirano il muscolo vocale (muscolo tiroaritenoideo) rappresenta il corpo della corda vocale, la mucosa la sua copertura e il legamento vocale la zona di transizione. A causa della diversa rigidità fisiologica caratteristiche di questi strati, ne risulta un disaccoppiamento l’uno dall’altro durante la fonazione. Tutto ciò consente alla mucosa di oscillare con una certa libertà dal legamento e dal muscolo. Un’altra importante microanatomia include ghiandole nelle aree sovraglottica, sacculare e infraglottica, che producono secrezioni che bagnano le corde vocali durante la vibrazione.

sezione coronale di una corda vocale

VALUTAZIONE DEL PAZIENTE

Storia Clinica

Oltre ai soliti elementi dell’anamnesi generale, l’anamnesi vocale dovrebbe concentrarsi in particolare sui le seguenti condizioni:

  1. Insorgenza e durata dei sintomi vocali
  2. Convinzioni del paziente sulle cause o sulle influenze esacerbanti
  3. Profilo di loquacità
  4. Impegni o attività vocali
  5. Fattori di rischio e abitudini voluttuarie (fumo alcool, reflusso)
  6. Percezione del paziente sulla gravità del disturbo
  7. Aspirazioni vocali e conseguenti motivazioni per la  riabilitazione
anamnesi

Esame della Laringe

La laringe può essere esaminata in diversi modi. Lo specchio laringeo dovrebbe fornire una visione tridimensionale ed una buona risoluzione del colore; tuttavia, in pratica in molti casi offre una scarsa visualizzazione. In altri casi la visualizzazione è buona ma solo durante la fonazione, perché la vista è ostruita dall’epiglottide durante la respirazione. Inoltre, questa tecnica non consente di registrare le immagini per poi rivederle. Gli endoscopi laringei rigidi ed anche flessibili spesso consentono una visione più chiara, in particolare durante la respirazione. Se usati ad occhio nudo, però, presentano degli svantaggi simili a quelli dello specchio. Il nasolaringoscopio a fibre ottiche o un più recente videoendoscopio “chip-tip” è particolarmente importante in un paziente difficile da esaminare a causa di un’anatomia insolita o di un riflesso del vomito eccezionale. Anche con queste tecnologie, tuttavia, è possibile trascurare alterazioni della mucosa da lievi a piccole, a meno che la laringe non venga anestetizzata localmente per consentire un avvicinamento della punta del fibroscopio alle corde vocali. Con l’anestesia topica, le corde vocali, la sottoglottide e la trachea possono essere esaminate facilmente Illuminazione stroboscopica aggiunta a uno qualsiasi di questi strumenti d’esame consentendo di valutare la dinamica vibratoria della mucosa. L’aggiunta di una videocamera e di un dispositivo di registrazione, comporta ulteriori vantaggi come ad esempio, mostrare un video dell’esame ad un paziente per aiutarlo a capire la patologia e a motivarlo nel trattamento medico-riabilitativo.

Rinofibrolaringoscopia

Abilitazione Scientifica Nazionale

BANDO D.D. 2175/2018 – SETTORE CONCORSUALE 06/F3 OTORINOLARINGOIATRIA E AUDIOLOGIA – CANDIDATO: SCARPA Alfonso – FASCIA: II

VALUTAZIONE TITOLI:

Il candidato risulta in possesso di almeno 3 titoli tra quelli individuati e definiti dalla Commissione nella prima riunione ai sensi dall’art. 8, comma 1, del D.P.R. 95/2016. Sulla base di quanto inserito dal candidato in domanda, la Commissione dopo approfondito esame, ritiene che risulta accertato il possesso dei titoli C, F, H, L; non risultano compilati i titoli D, G, I; e non risulta accertato il possesso del titolo E. La Commissione ritiene che quanto indicato dal candidato non soddisfi il raggiungimento del titolo E in quanto la rivista scientifica indicata non è ritenuta dalla commissione sufficiente per il raggiungimento del titolo.

GIUDIZIO:

Contributo individuale del candidato alle attività di ricerca e sviluppo svolte

Il Dott. Alfonso Scarpa è Dirigente medico di I livello presso la I° Clinica Otorinolaringoiatrica dell’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Il contributo del candidato alle attività di ricerca e sviluppo svolte è ben evidenziabile dal posizionamento del nome nelle pubblicazioni presentate ai fini dell’art 7, risultando primo o ultimo nome in 8/12 pubblicazioni. Le ricerche sono in coerenti con le tematiche del settore concorsuale e si focalizzano su diversi temi, tra cui lo studio dei disordini del sistema vestibolare e in particolare la malattia di Menière, l’ipoacusia improvvisa, la deiscenza del canale semicircolare, alcuni marker biologici nei carcinomi laringei, il reflusso laringofaringeo, la risonanza funzionale nelle ipoacusie, la validazione di questionari per gli acufeni, i tumori parotidei.

Impatto della produzione scientifica

Il candidato è valutato positivamente con riferimento al titolo 1 dell’Allegato A al D.M. 120/2016, atteso che gli indicatori relativi all’impatto della produzione scientifica raggiungono 3 valori soglia sui 3 previsti dal D.M. 589/2018

Pubblicazioni scientifiche

Il candidato ha presentato complessivamente N. 37 pubblicazioni scientifiche e 12 ai sensi dell’art. 7 DM 120/2016. La Commissione, valutate le pubblicazioni secondo i criteri di cui all’art. 4, del D.M. 120/2016, esprime il seguente giudizio: le pubblicazioni sono coerenti con le tematiche del settore concorsuale e con quelle interdisciplinari ad esso pertinenti, e dimostrano un buon carattere di innovatività e di originalità. La produzione scientifica del candidato è caratterizzata da una buona collocazione editoriale su riviste di rilievo internazionale, e risulta continua sotto il profilo temporale. Complessivamente le pubblicazioni presentate dimostrano un buon grado di originalità, contribuiscono al progresso dei temi di ricerca affrontati e possono essere ritenute di buona qualità in relazione al settore concorsuale. 

Alla luce delle valutazioni di cui sopra e dopo approfondito esame del profilo scientifico del candidato la commissione all’unanimità ritiene che lo stesso presenti complessivamente titoli e pubblicazioni tali da dimostrare una posizione riconosciuta nel panorama della ricerca come emerge dai buoni risultati della ricerca in termini di qualità e originalità per il settore concorsuale rispetto alle tematiche scientifiche affrontate. Conseguentemente si ritiene che il candidato possieda la maturità scientifica richiesta per le funzioni di professore di II fascia.

VALIDO DAL 10/11/2020 AL 10/11/2029 (art. 16, comma 1, Legge 240/10)

Premiazione Vestibologia 2018

Vincitore miglior premio di Vestibologia 2018

Durante il 105° del Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale Il dott. Scarpa è stato premiato per aver presentato il miglior lavoro scientifico originale di Vestibologia (premio Arslan).

“Onorato di questo prestigioso premio riguardante la Vestibologia, disciplina verso la quale ho dedicato e dedico tempo per la Ricerca e Formazione” così il dottor Scarpa ha ringraziato tutta la Commissione.

Puoi guardare il video qui sotto

Sistema K.O.S.

K.O.S. è l’acronimo di Kinetic Oscillation Stimulation ossia un sistema che stimola attraverso oscillazioni cinetiche un tessuto. A tal proposito questo sistema innovativo è stato recentemente studiato ed approvato per la cura delle riniti non allergiche che spesso accompagnano l’ipertrofia dei turbinati nasali.

La rinite non allergica (NAR) è un’infiammazione della mucosa nasale con dilatazione dei vasi sanguigni e conseguente congestione dei tessuti. Talvolta può invece trattarsi di una percezione di blocco nasale dovuta al fatto che il sistema nervoso non rileva un flusso d’aria adeguato.

Indicazioni

Il sistema Chordate System s100 è un dispositivo medico di classe IIa indicato per trattare pazienti adulti (a partire da 18 anni) con diagnosi di NAR; consiste nella trasmissione di oscillazioni cinetiche alla mucosa nasale del paziente.

K.O.S. un trattamento non chirurgico

La stimolazione data dall’oscillazione cinetica (K.O.S.) è una soluzione non chirurgica per il trattamento della rinite non allergica. Il metodo K.O.S.stimola sia la mucosa nasale che il sistema nervoso autonomo.

E’ considerato un trattamento delicato e privo di effetti collaterali a lungo termine: viene quindi preferito a meto- diche più invasive, come l’ablazione a radiofrequenza o la concotomia. Inoltre non è necessaria alcuna medi- cazione, pertanto rappresenta una soluzione patient friendly che garantisce una migliore qualità della vita.

I pazienti che rispondono al trattamento di norma percepiscono sollievo entro un breve periodo, al massimo pochi giorni, e migliorano con una seconda sessione da eseguire, se necessario, dopo 4 settimane. E’ stato dimostrato come il metodo K.O.S. sia efficace per diversi mesi2,3. La terapia può essere ripetuta tutte le volte che il medico lo ritenga necessario.

Il sistema

Il sistema consiste in un Controller, un catetere monouso ed un caschetto. Il catetere è collegato al Controller e si raccomanda l’uso di un caschetto permigliorare il comfort del paziente nel mantenere il catetere in situ. Il Controller presenta un’interfaccia touch screen che dà istruzioni step-by-step sulla procedura.

Procedura di trattamento

Il catetere con palloncino viene inserito nella cavità nasale attraverso la narice. Per agevolare l’inserimento, il palloncino deve essere sgonfiato esercitando una pressione delicata e lubrificato con unguento medicale. Dopo l’introduzione nella narice, il balloon deve essere gonfiato con aria; a questo punto inizia una stimolazione data dall’oscillazione cinetica della durata di dieci minuti.

Una volta concluso il trattamento nella prima narice, il Controller fornisce istruzioni sul trattamento nella seconda narice. Sul touch screen vengono mostrate automaticamente le istruzioni step-by-step insieme allo stato della procedura. Il Controller crea oscillazioni cinetiche mediate dall’aria, con pressione e frequenza regolate per una durata temporale presettata. Il catetere, inserito nella cavità nasale del paziente, trasmette le oscillazioni cinetiche alla mucosa della cavità nasale.

Risultati clinici

I dati emersi da due studi clinici sulla rinite non allergica mostrano che i pazienti rispondono rapidamente al trattamento e che due sessioni offrono un maggiore sollievo dai sintomi rispetto ad una sola sessione. E’ dimostrato anche che gli effetti del tratta- mento durano almeno 6 mesi.

KOS

Follow-up paziente

Gli effetti positivi del trattamento K.O.S. possono durare per diversi mesi. Molti pazienti riferiscono una efficacia nel trattamento che dura dai 10 ai 12 mesi.

Il protocollo strutturato di follow-up clinico prevede due sessioni di trattamento seguite da un periodo di follow-up di 3 mesi. Il protocollo include i parametri di efficacia, eventi avver- si, impressione globale e SNOT-22 (autovalutazione del paziente).

GRUPPO GIOVANI OTORINOLARINGOIATRI SIOeChCF (GOS)

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CHE COS’È IL GOS

Il gruppo Giovani Otorinolaringoiatri SIOeChCF (GOS) nasce con l’intento di aggregare tutti i giovani soci under 40 della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChF) (Fig.1) e promuovere la formazione, il network , la ricerca scientifica e  il senso di appartenenza e di identità  al fine di concretizzare le idee, le proposte e le esigenze dei giovani otorinolaringoiatri.

Fig. 1- SIOeChF

Fig. 1- SIOeChF

Il progetto parte dalla considerazione che un terzo dei soci SIO (più di 400) rispondono a questi criteri e per motivi legati sia alla giovane età sia ad una ancora lontana strutturazione, mancano di una identità di appartenenza alla società scientifica che li rappresenta attualmente non godono di una rappresentanza diretta all’interno della SIO. Tale gruppo garantirebbe compattezza e maggiore visibilità dei soci under 45 in seno alla SIO, rimanendo comunque soci dei due gruppi fondanti 0ssia l’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI) e l’ Associazione Universitaria Otorinolaringologi (AUORL), favorendo l’integrazione e fornendo opportunità di impegnarsi in ruoli di leadership  e di governance  secondo le esigenze specifiche dei giovani otorinolaringoiatri.

ORGANIZZAZIONE

Il GOS è dotato di rappresentanti regionali impegnati nel riunire i giovani otorinolaringoiatri con l’obiettivo di coinvolgerli attivamente nelle iniziative del GOS e della SIOeChCF  e in stretto contatto con le sezioni regionali della SIOeChCF, il tutto sotto il controllo del Coordinatore Nazionale e vice Coordinatore Nazionale. Sono, inoltre, previste figure di coordinamento per i diversi campi di interesse (Fig. 2)

Fig. 2 - Organigramma GOS

Fig. 2 – Organigramma GOS

1) RICERCA E FORMAZIONE

2) CONGRESSO NAZIONALE

3) COMUNICAZIONE E RAPPORTI INTERSOCIETARI

4) ASSISTENZA ASSICURATIVA / MEDICO-LEGALE E MANAGEMENT SANITARIO

 

LE PROPOSTE E GLI OBIETTIVI DEL GOS

  • Iscrizione di diritto, gratuita, alla SIOECHCF per il primo anno dei neo-iscritti alle Scuole italiane di Specializzazione in Otorinolaringoiatria
  • Incoraggiare la partecipazione dei giovani specialisti ai congressi nazionali e regionali di Otorinolaringoiatria
  • Suggerire argomenti per i futuri congressi nazionali e possibilità di organizzare sessioni speciali e mini-corsi durante gli stessi a cura esclusiva dei giovani GOS;
  • Suggerire per il programma scientifico del congresso nazionale attività e corsi di interesse al tempo stesso clinico-pratico per i nuovi specialisti;
  • Istituire piccoli gruppi di lavoro tra i rappresentanti regionali e nelle singole sezioni di ogni regione, deputati alla proposta e allo sviluppo di progetti di ricerca;
  • Favorire la frequentazione di altri reparti e centri d’eccellenza italiani promuovendo gli scambi professionali e scientifici;
  • Formulare un dossier, basato sulle esperienze dei singoli specialisti raccolte attraverso delle survey, da sottoporre all’attenzione di tutti i soggetti direttamente interessati;
  • Riservare quote agevolate nei corsi teorico-pratici e nei congressi regionali e nazionali
  • Promuovere lo scambio clinico e scientifico con i gruppi di giovani delle altre società scientifiche italiane  di scienze affini
  • Favorire lo scambio con i giovani otorinolaringoiatri Europei attraverso l’ausilio della EUFOS.
  • Favorire il training chirurgico attraverso l’implementazione della dissezione su cadavere o su modelli anatomici .
  • Supportare l’interesse delle Società Scientifiche Chirurgiche e del Collegio Italiano dei Chirurghi alla approvazione del disegno di legge sulla Donazione del Cadavere.

Video intervista di Audiology Infos ad Alfonso Scarpa e Pasquale Capasso del GOS[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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